Vivere un’avventura e seguire un capriccio, è sempre stato il mio motto.
Al liceo sono andata a Pau, che è a un’ora da casa mia, ho trascorso i miei anni dell’università tra Nîmes e Parigi. Poi, dopo la laurea ad Ottobre, mi sono posta la domanda che tutti si pongono, e ora che faccio?
Avevo una grande voglia di partire all’estero, provavo un sentimento molto particolare, mi sono detta che sarei stata molto più utile all’estero che dove mi trovassi. Una settimana dopo essere stata accettata in SVE, posavo le mie valigie a Senigallia in Italia.
Oggi, lavoro nell’associazione “Le Rondini”. Noi aiutiamo i bambini a fare i compiti, svolgiamo attività culturali, sportive… Cerchiamo di aprirli al mondo esterno e di inculcare in loro i valori della condivisione, dell’aiuto reciproco, del rispetto. La particolarità dell’associazione è di accogliere principalmente famiglie e bambini stranieri.
Con Paula, la mia compagna di stanza e partner di lavoro, all’inizio abbiamo dovuto affrontare la difficoltà di non saper parlare italiano nelle prime settimane e di dover fare i compiti in una lingua sconosciuta. Adesso, è molto più facile e i bambini ci aiutano molto. Ho incontrato alcuni bambini che imparano il francese ; aiutarli e condividere la cultura del mio paese con loro ed altre persone mi rende felice e orgogliosa del mio paese. Mi sento, come se fossi in una famiglia, nella grande famiglia de “Le Rondini”.
Questa piccola storia è probabilmente il mio più bello ricordo. Durante le vacanze natalizie, pensavo di trascorrere il Natale da sola a casa, ma siccome la vita è piena di sorprese, non è andata così. Il 24 dicembre, sono andata alle Rondini, abbiamo fatto i compiti delle vacanze (quali bambini al mondo accettano di fare i compiti per le vacanze il 24 dicembre?), poi abbiamo fatto una grande merenda e i bambini si sono scambiati i regali. Vedere i bambini felici, condividere questo momento insieme, mi ha reso orgogliosa di fare il lavoro per cui sono qui. La sera, sono andata a vedere i volontari della Croce Rossa a Pesaro, con i volontari di Portogallo, Spagna e Francia. Insieme abbiamo cenato e ognuno ha portato un piatto tipico del proprio paese. Il giorno di Natale, sono stata invitata da una volontaria della nostra associazione a passarlo con lei e la sua famiglia, siamo andati al ristorante, e mi sono sentita bene. È stato un Natale, imprevisto, stupefacente, ma felice.
Oggi, sono passati 7 mesi in Italia. Ho incontrato persone assolutamente meravigliose, mi sento integrata nella vita della città, noi cerchiamo di partecipare a tutte le manifestazioni cittadine come il carnevale, la giornata internazionale di lotte per i diritti delle donne, andare al caffè delle lingue, il mercatino di Natale. Condividiamo questa esperienza con molti altri volontari SVE provenienti da tutta Europa, impariamo a scoprire come ogni paese vive a modo suo e al suo ritmo, ed è ancora più gratificante condividere questa esperienza con queste persone.
Ovviamente, non è sempre facile a volte incontriamo delle difficoltà. Noi proviamo
di prendere il meglio da questa esperienza, è una missione che abbiamo accettato e che dobbiamo prendere a cuore. A dire la verità, non mi aspettavo qualcosa di speciale da questa esperienza, ho avuto pochissimo tempo per pensarci davvero prima di partire.
È stato molto utile, ho imparato che uscire dalla propria zona di sicurezza non è così spaventoso, che incontrare persone di tutta Europa e di tutto il mondo è incredibilmente gratificante, che avere fiducia in se stessi si impara e si sviluppa, che venire qui è stata la migliore decisione che ho preso da molto tempo. Ho 23 anni, ma sono cresciuta di qualche anno in 5 mesi…
Quindi, se cerchi un’esperienza umana, valorizzante per te e per gli altri, per imparare una nuova lingua e scoprire un nuovo paese, lo SVE è fatto per te!
Clara