Quando si parla di progetti di volontariato, sono tante le storie di successo che possiamo raccontare: di sicuro, tra queste, c’è la storia di Maria. Maria è partita per un progetto di volontariato a Cipro a Febbraio 2020 per un fortunato cambio di programma. Il progetto per cui era stata selezionata doveva iniziare a Marzo 2020, ma l’associazione ospitante a Nicosia ha deciso di anticipare. Se il progetto non fosse stato anticipato di un mese, molto probabilmente la pandemia avrebbe fatto saltare i piani di Maria e la storia che raccontiamo oggi sarebbe stata diversa. E se non è un segno del destino questo!
Il progetto di volontariato ha portato Maria a vivere a Cipro per 9 mesi, che sono diventati 12 e che si sono poi ulteriormente trasformati per magia in quasi 2 anni! In questi due anni abbiamo tutti vissuto anche l’esperienza della pandemia, che Maria ha vissuto a Cipro. La pandemia ha sicuramente sconvolto gli equilibri, creato nuove dinamiche e dilatato ancora di più questi due anni di piena immersione nella vita cipriota.
Maria ci racconta che ha scelto Cipro per il progetto, più che per il luogo dove sarebbe andata a vivere. Si trattava, infatti, della sua seconda esperienza di volontariato all’estero (il primo progetto a cui aveva partecipato era in Repubblica Ceca) e cercava un progetto che rispecchiasse quello che lei voleva e vuole per il suo futuro: lavorare in una ONG. Il progetto presso l’associazione Politistiko Ergastiri Ayion Omoloyiton ha dato a Maria la possibilità di fare esperienza diretta del lavoro di un’associazione che opera nel settore culturale e giovanile. Fin dall’inizio, Maria ha supportato le attività dell’associazione che lavora su due fronti principali: la progettazione europea per i giovani e gli eventi culturali per la comunità locale. Di conseguenza, ha potuto fare esperienza nell’ambito del coordinamento di progetti di volontariato (principalmente short-term), di seminari e anche nell’ambito dell’organizzazione di eventi e attività per la comunità.
Nonostante Maria avesse scelto il progetto e non il luogo, Cipro l’ha affascinata profondamente. Come ci ha raccontato, è partita senza sapere molto su Cipro ed è atterrata in una piccola isola con una storia importante, delicata e ancora molto controversa: Cipro è una nazione divisa da un border che divide a metà la sua stessa capitale. Un border che, Maria sostiene, crea una dualità palpabile nell’identità dei suoi abitanti. È proprio a Nicosia che Maria ha trovato la sua dimensione ed ha iniziato a costruirsi la sua vita cipriota in punta di piedi, con il massimo rispetto e curiosità per il mondo in cui entrava.
Alla fine dei 12 mesi di volontariato, come capita sempre in questo tipo di esperienze, Maria non solo ha potuto crearsi tante nuove amicizie (che sono state un po’ anche la sua famiglia durante i mesi di lockdown per la pandemia), ma ha avuto la possibilità di imparare tanto e di crescere professionalmente. Perché si, i progetti di volontariato sono una perfetta occasione anche per crescere professionalmente. Si sentiva pronta per iniziare a lavorare proprio nel settore del no profit e la sua associazione ospitante ha colto la palla al balzo e le ha proposto di fermarsi a lavorare con un progetto European Solidarity Corps nell’ambito Job.
Questi 2 anni fuori dall’Italia sono stati un’esperienza trasformativa, così come lo è davvero ogni viaggio fuori dalla nostra comfort zone, lungo o corto che sia. Maria è già pronta per tutte le esperienze che l’aspetteranno in futuro, perché una cosa è certa: ora che è partita, non ha intenzione di fermarsi! Citando le sue parole, “la vita è una soltanto e se non ci buttiamo, non possiamo apprezzarne tutta la bellezza!”.
Virginia