I progetti di volontariato nell’ambito degli European Solidarity Corps danno la possibilità ai giovani non solo di crescere al livello personale e professionale, ma danno loro anche l’opportunità di mettere alla prova lo spirito di iniziativa. È proprio per questo motivo che esiste, all’interno del programma, la possibilità di realizzare un progetto personale: i volontari posso proporre all’associazione ospitante un piano progettuale e l’associazione li supporterà nella realizzazione e implementazione del progetto.
Per rendere l’idea più concreta, vi raccontiamo il progetto personale delle volontarie che svolgono attività per un centro del riuso a Pesaro. Il centro, chiamato Bottegone del Riuso è gestito dalla Onlus Gulliver e rientra all’interno di un progetto che prevede la vendita di abiti, accessori, libri, oggetti di vario tipo, mobili e giochi non a scopo commerciale, ma con l’intento di finanziare con i ricavi progetti a supporto di persone bisognose e a supporto delle scuole. Il principio che guida questo tipo di progetto è che gli oggetti che spesso buttiamo via senza pensarci troppo, in realtà potrebbero servire ad altre persone. Donando e riutilizzando, riduciamo inoltre il nostro impatto sull’ambiente, evitando di creare ulteriori rifiuti.
Purtroppo, non sempre tutti gli oggetti e, in particolare, gli abiti possono essere rimessi in vendita. A volte, i vestiti hanno dei difetti ed è proprio grazie a questi difetti che è nata l’idea di progetto personale di Morgane, Salomé, Emese e Abril, volontarie europee da Francia, Ungheria e Spagna. Per colpa di queste imperfezioni (macchie e buchi ad esempio), molti vestiti che arrivano al centro del riuso devono essere comunque buttati. La domanda quindi è sorta spontanea: come possiamo riutilizzarli? Le volontarie hanno voluto cercare così un modo per dare un nuovo uso ai vestiti e per evitare di creare nuovi rifiuti.
Nasce così il loro progetto personale che prevede la creazione di borse e di elastici per capelli a partire da vestiti che non possono essere rivenduti. Le borse create avranno uno scopo ben preciso: non verranno vendute, ma verranno regalate nell’ambito del progetto di distribuzione gratuita del cibo per le famiglie bisognose, sempre curato dalla Onlus Gulliver. Le ragazze si sono rese conto, infatti, che nel momento della distribuzione mancano sempre delle buste: le borse fatte con gli scarti dei vestiti sono sostenibili e riutilizzabili, ottimo sostituto delle classiche buste in plastica. Gli elastici per capelli, invece, verranno venduti al costo di 1€ per contribuire al finanziamento di progetti a supporto dei più bisognosi.
Un piccolo progetto nato dall’attenzione per l’ambiente delle volontarie e che rappresenta un primo passo per apprendere a scrivere, organizzare e implementare un progetto. Prendere parte a un progetto di volontariato dei Corpi Europei di Solidarietà permette, infatti, non solo di crescere a livello personale e professionale, ma anche di mettere alla prova la propria creatività per fare la differenza nel mondo e per il mondo.
Virginia