A Senigallia, nella costa marchigiana, c’è un centro di aggregazione per bambini, bambine e adolescenti gestito dall’Associazione Le Rondini Onlus . Il centro organizza attività rivolte a minori di ogni nazionalità con la finalità di aiutarli a superare eventuali situazioni di disagio scolastico, supportandoli nel loro percorso di crescita e di integrazione nella società. Il centro agisce come supporto in caso di situazioni di disagio economico o sociale delle famiglie, promuovendo spazi di ascolto per il sostegno psicologico.
Un altro obiettivo del centro è quello di promuovere e sensibilizzare il territorio nell’ambito della condivisione e l’integrazione culturale, per combattere l’emarginazione sociale e far emergere le attitudini personali del singolo senza condizionamenti sociali.
Inoltre, il centro si impegna nello sviluppo di forme di prevenzione e di lotta all’esclusione, al razzismo, alla xenofobia, all’intolleranza, al disagio, all’emarginazione, alla solitudine.
L’associazione inoltre promuove attività formative e informative per le famiglie dei minori iscritti con particolare riferimento alle donne, spesso escluse dal processo di integrazione e dalle relazioni col territorio locale.
L’Associazione Le Rondini ospita da tempo volontari europei degli European Solidarity Corps e noi abbiamo intervistato le ragazze che sono ospitate ormai da diversi mesi: Sara e Sandra dalla Spagna, Maud dalla Francia e Jule dalla Germania.
Parlateci del vostro progetto, quali sono le attività che normalmente svolgete?
Le attività del nostro progetto si svolgono principalmente al pomeriggio, in quanto organizziamo attività ricreative nel dopo scuola di bambini e ragazzi. La prima parte del pomeriggio, sia i bambini che i ragazzi si dedicano ai compiti. Noi diamo il nostro supporto soprattutto nei compiti di francese, inglese e spagnolo, essendo queste nostre lingue madri o comunque lingue che parliamo molto bene. Dopo i compiti, aiutiamo a preparare la merenda per tutti.
La seconda metà del pomeriggio, invece, è dedicata ad attività creative, sportive e culturali di vario tipo: spesso usciamo fuori, in piazza o nel parco, oppure rimaniamo all’interno se il tempo non lo permette. Alcuni giorni organizziamo attività laboratoriali come la creazione di ghirlande, aquiloni; mentre qualche giorno fa abbiamo creato dei coniglietti per Pasqua con la carta igienica e altri materiali di scarto. Se non possiamo giocare fuori, a calcio ad esempio, facciamo anche molti altri giochi all’interno: balliamo, leggiamo storie, giochiamo a giochi da tavolo, guardiamo film… dipende molto anche da quello che vogliono fare i bambini, è sempre diverso!
Qual è, secondo voi, il valore aggiunto della presenza di volontari stranieri in un centro come quello delle Rondini?
I bambini e i ragazzi che vengono al Centro hanno tutti lingue e culture diverse e spesso non parlano italiano molto bene. Questo, a volte, rappresenta per loro un problema anche a livello scolastico e di integrazione. La nostra presenza è importante perché anche noi abbiamo lingue diverse, veniamo da culture diverse e non impariamo l’italiano qua insieme a loro: ci vedono come un supporto e sanno che li possiamo capire. Inoltre, possiamo condividere le nostre esperienze e le nostre conoscenze linguistiche con loro, rendendoci utili nei compiti ad esempio. Non sono solo loro a trovare supporto in noi, ma anche noi possiamo imparare molto da loro: passare del tempo insieme, ci permette di conoscere meglio il mondo intorno a noi, le loro culture e le loro storie, e ci insegna a vedere le cose e gli eventi da più punti di vista diversi.
Che cosa pensate di aver imparato da questo progetto?
Sicuramente abbiamo imparato ad essere molto più pazienti e ad ascoltare di più le persone intorno a noi. Inoltre, questo progetto ci ha sicuramente permesso di fare esperienza e conoscere culture diverse e lingue da tutto il mondo.
Abbiamo imparato che anche un piccolo gesto può cambiare il mondo. Con solo 4 ore al giorno, non ci rendiamo conto di quanto possiamo aiutare sia i bambini che l’associazione. È molto soddisfacente vedere come stanno progredendo anche grazie a noi.
Che cosa, invece, pensate di aver dato?
Abbiamo dato diversi spunti, sicuramente diverse prospettive e culture, energia, sostegno, educazione e motivazione.
Perché, secondo voi, è importante prendere parte a questo tipo di progetti?
È importante prendere parte a questo tipo di progetti perché dare il proprio tempo per aiutare coloro che hanno bisogno, fare un progetto di solidarietà, garantire l’accesso all’educazione, sono cose che contribuiscono alla creazione di un futuro migliore. Questi progetti creano nuove conoscenze e ci insegnano ad essere grati. Non sono importanti solo per le persone che si aiutano, infatti, ma anche per noi stessi e per il nostro futuro: ci aprono porte, ci fanno conoscere meglio noi stessi, imparare nuove lingue e soprattutto ci fanno uscire dalla nostra zona di comfort.
Virginia