Sono a metà del mio SVE. Sono partito dall’Italia 7 mesi fa per venire a Budapest e lavorare al mio progetto e me ne restano da fare ancora 5. Quando ho iniziato questa esperienza – che lentamente sta diventando un intero capitolo della mia vita – ho postato un articolo a proposito sul blog della mia associazione, pieno di felicità e sentimenti positivi. Se lo rileggo ora, penso che quello che ho scritto è vero solo in parte. Non che non sia felice della mia esperienza, però un anno è molto lungo e insieme alle belle esperienze ce ne sono anche di meno belle. Ma questo fa parte del gioco.
Un amico mi ha detto che secondo lui la durata ideale di un progetto SVE è di sei mesi. Se è più lungo, ci saranno dei problemi: con te stesso, con le persone e con la tua associazione. Io penso che dopo sei mesi arrivi al punto di vedere le cose chiaramente: la positività e la leggerezza di tutti gli inizi sono evaporate e se ci sono dei problemi si faranno presenti. Tuttavia, se ti piace quello che stai facendo e il posto dove sei, ti sentirai più coinvolto e sicuro/a di te stesso, e lavorerai molto meglio: è il momento in cui inizierai veramente a sentirti a casa.
Così ho pensato di scrivere un po’ di consigli e riflessioni che potresti trovare utili se pensi di fare uno SVE per più di sei mesi:
1. Scegli bene il tuo progetto.
Dovrai averci a che fare a lungo e può essere una fantastica occasione per crescere e imparare cose nuove. Ti metto in guardia però che probabilmente non sarà come ti aspetti: il più delle volte le cose che leggi sulla carta sono intenzioni e quello che succederà veramente sarà il risultato della relazione tra te e la tua associazione. Quindi, non aspettare semplicemente che qualcuno ti dica cosa fare, ma cerca di essere propositivo e aperto a tutte le possibilità. D’altra parte, flessibilità non significa che devi accettare tutto: se credi che l’associazione non rispetta i suoi impegni per il tuo progetto parlane con loro, con il tuo mentor e con la tua sending. Non essere timido.
2. Scegli bene dove andare.
Anche per il posto, ci starai per un lungo periodo, quindi non andare in campagna se ti piace la città e viceversa. Se vuoi solo provare com’è vivere all’estero, forse un progetto breve è un’idea migliore. Inoltre, considera la lingua: tra le attività del tuo SVE c’è anche quella di studiare la lingua del paese in cui vivrai, quindi cerca di scegliere un luogo di cui vorresti imparare la lingua. In ogni modo vivrai in un contesto internazionale, quindi sicuramente farai tantissima pratica con l’inglese.
3. Fai amicizia.
Ti ritroverai da solo, in un posto nuovo e dovrai rimanerci per molto tempo: ti serviranno degli amici. Iscriviti a un corso o inizia a fare dello sport. Qualsiasi cosa va bene, purché tu esca dal tuo appartamento e conosca nuove persone – so che hai già un sacco di amici su Facebook ma non è la stessa cosa. Chiaramente quasi tutte le persone che incontrerai non saranno italiane: dovrai essere aperto e tollerante, perché avrai a che fare con ogni sorta di differenze – culturali, culinarie, emotive e sessuali. A seconda di come prenderai questa cosa, potrà essere un incubo o un grande arricchimento, quindi sta a te creare una bella esperienza da questi incontri. Inoltre, scoprirai anche cose in comune e vedrai più chiaramente le tue peculiarità, i tuoi limiti, pregiudizi e qualità: è un po’ come riscoprire la propria identità. E preparati agli addii: se farai un progetto di un anno, la maggior parte di chi incontrerai nei primi mesi partirà prima di te. E’ sempre triste lasciare qualcuno con cui hai condiviso parte della tua vita, ma d’altra parte avrai amici da visitare in tutta Europa.
4. Non smettere di guardarti intorno.
Dopo un po’ di tempo, magari proprio quando inizierai a sentirti a casa, potresti perdere la tua curiosità, perfino se vivi in una grande città. Posso assicurarti che non ci sono mai abbastanza posti da scoprire, persone da incontrare e cose da fare in qualsiasi luogo tu sia. Quindi, rimani attivo/a. Poi, nel secondo periodo del tuo progetto dovresti iniziare a cercare qualcosa da fare dopo, se non hai ancora dei piani precisi. Potresti pensare che c’è tempo, ma la verità è che il tempo passa più veloce di quanto tu possa immaginare. Se il tuo SVE è di un anno, ti raccomando di iniziare a pensarci su a metà strada. Se non sei sicuro di quello che vuoi fare, puoi sempre chiedere un consiglio alle persone che lavorano nella tua associazione o al tuo mentor: scommetto che saranno più che felici di aiutarti e potrebbero conoscere qualcuno, che conosce qualcuno… anche qui, non essere timido.
5. Innamorati, ma con la testa.
In un anno potresti conoscere una persona speciale e potresti essere coinvolto in una relazione. Le occasioni non mancheranno – a meno che tu non segua il mio consiglio al punto 3. Ci sono dei contro però, e ho un paio di amici in questa situazione: il progetto ha una data di scadenza e tu, il tuo partner o entrambi potreste dovervi spostare in un altro luogo per continuare la vostra vita. Inoltre, alcuni vogliono solo tornare alla loro vita precedente dopo il progetto, vita di cui tu non fai parte. Di conseguenza, potresti provare dei sentimenti di instabilità, incertezza e preoccupazione per la tua storia: questo significa problemi. Certo, c’è una soluzione a tutto e forse questo è un buon sistema per testare una relazione; ma io continuo a pensare che questa cosa sia in qualche modo innaturale. Sicuramente è una situazione via via più comune di questi tempi. Tuttavia, non tutti hanno voglia o sono pronti ad affrontare questa cosa. Se posso darti un consiglio, non essere testardo, mantieni la calma e tieni basse le aspettative. Più facile a dirsi che a farsi comunque.
Detto questo, devi solo partire e trovare la tua strada. E non dimenticarti di divertirti.
Giacomo Cavalletti