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Imparo oggi, ora, così. Semplice e divertente.

Cosa fanno una ventina di adolescenti in una isola (semi)deserta della Danimarca per due settimane senza apparecchiature elettroniche? Imparano.

All’isola chiaramente c’eravamo anche noi nel 2011. Due educatrici, Laura e Monia, e tre giovani di Pesaro, Eva, Klaudio ed Elia.

anholt gruppo italiano scambio

Non si tratta del solito scambio interculturale giovanile e non perché i giovani non possono usare i cellulari né connettersi ad internet. Non perché dormono in tenda e devono cucinare da soli. L’elemento eccezionale è che i giovani non hanno un programma, né youth leader che intervengono. Hanno 14 giorni per imparare ad essere autonomi, responsabili. 14 giorni per imparare, da tutto quello che fanno ed in tutto quello che fanno.

Ad Anholt i ragazzi hanno portato le loro piccole esperienze, creato dei team più o meno affiatati ed hanno imparato a imparare, a creare e a vivere.

Durante il seminario “Informa is Normal” che si è svolto a Palma di Mallorca dal 20 al 25 ottobre si è parlato proprio di questo. Del progetto che varie organizzazioni, tra cui Vicolocorto, assieme alle università della Carinzia (Austria) e di Aarhus (Danimarca) stanno portando avanti dal 2008. The Anholt Project.

foto anholt seminario

A due anni dalla seconda edizione del progetto, dopo due pubblicazioni ed un docu-film è arrivato il momento per gli organizzatori di incontrarsi di nuovo e per lanciare il docu-film in Spagna.

Sì, perché non è stato fatto solo un progetto innovativo ma una troupe ha seguito l’intero progetto e ne ha realizzato un documentario. E tre università europee con tanto di professori e ricercatori sono sbarcati sull’isola per documentare sotto il profilo scientifico quello che stava succedendo. Come e quanto i giovani imparano ad Anholt.

Al seminario erano presenti tutte le associazioni partner del progetto: “Centre d’Estudis de l’Esplai” (Spagna), “Syddjur Ungdomsskole” (Danimarca), “Casa da Juventude – Povoa de Varzim” (Portogallo), “Verein Sozialmanagement Steiermark” (Austia), “Natur Freunde Jugend” (Germania) e “Vicolocorto” (Italia).

Non potevamo mancare i professori universitari Hubert Hollmuller (Austria), Karen Bjerg Petersen (Danimarca) che hanno curato la ricerca del 2011 (da cui è scaturita un manuale reperibile online) ed il regista James Stier insieme al cameramen Mark Lomas (Gran Bretagna).

Inoltre il gruppo italiano ha visto la partecipazione di 2 operatrici del CIOF-Centro per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione della Provincia di Pesaro ed Urbino, molto interessate al tema in coerenza con le attività che rivolgono ai propri utenti e che collabora con l’associazione Italiana Vicolocorto in molte attività rivolte ai giovani. Proprio a Palma un pomeriggio abbiamo incontrato uno dei giovani seguito da entrambi i servizi: dalla partecipazione ad uno scambio giovanile (Vicolocorto) alla selezione al corso per Bike Escort di una compagnia di crociere che al termine dell’esperienza l’ha assunto e che proprio quel giorno ha fatto scalo a Palma! Il mondo è piccolo. Ma potremo dire che anche tutte le esperienze servono e premiano!

L’ambizioso obiettivo della ricerca internazionale è quello di trovare un metodo per riconoscere gli apprendimenti che avvengono informalmente. Si attesta, infatti, che nella vita di una persona, circa il 70% di ciò che si apprende viene appunto dal macro-insieme di educazione informale, ossia tutto ciò che si impara senza che nessuno ci aiuti, senza libretti di istruzioni. Ciò che viene dall’istinto, dal provare, dallo sbagliare.

Tanti gli esempi che ne sono scaturiti. Tanti i bagagli che i partecipanti a “The Anholt Project” si sono riportati a casa. Chi ha imparato a cucinare, chi ha conosciuto l’amore, chi non aveva mai dormito in tenda, chi ha provato rabbia, dolore, stanchezza e felicità in maniera tanto intensa che mai prima.

Durante il seminario di Palma de Mallorca si è discusso di tutto questo. Di quanto non ci sia effettivamente un riconoscimento di questo genere di apprendimento. Ma probabilmente il riconoscimento stesso non lo renderebbe più strutturalmente informale.

La domanda principale che ci si è posta durante il seminario è stata: come continuare? Come portare avanti la ricerca? A che punto siamo del progetto? Sicuramente non è stato facile dare una risposta precisa a tutto questo e probabilmente non ne abbiamo data una esauriente, però siamo stati certi che la ricerca deve andare avanti, magari ampliando il numero di ragazzi partecipanti, magari cercando un altro luogo. Le proposte sono state tante. I risultati idem. Il docu-film girato da James e Mark sta avendo molto successo (in Danimarca è stato più volte trasmesso nelle reti televisive nazionali) e gli ex partecipanti sono entusiasti di raccontare la loro esperienza. Ciò che vorremmo è rendere il progetto decisamente formativo. Non qualcosa che possa essere scambiato come una vacanza estiva di qualche settimana. Qualcosa che formi realmente la persona del domani.

Vi siete persi il docu-film? Per chi è in Gran Bretagna basterà guardare la tv il 3 ed il 24 gennaio sulla rete nazionale inglese e ci vedrete in tv. Noi italiani invece dovremo aspettare ancora un po’, ma tenete pronti i pop-corn perché… “coming soon”!!

The Anholt Project.

Francesco e Laura

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